Matrimonio: i motivi per i quali finisce

Quando ci si sposa cambia tutto, ma i motivi della fine di una relazione spesso precedono le nozze
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Viviamo in un’epoca in cui le persone scelgono di sposarsi molto meno. Secondo l’ISTAT, infatti, in Italia in dieci anni i matrimoni sono calati del 17,4%. In compenso, i divorzi si sono quadruplicati rispetto anche solo agli anni ’90.

Chi sceglie di prendersi un impegno per la vita, certamente non lo fa con l’idea che questo impegno possa non durare per sempre, rimane il dato, però, che sposarsi è più difficile e rimanere sposati sembra esserlo ancora di più.

 

Quali i motivi per cui un matrimonio finisce?

 

  • Scarsa conoscenza dell’altro

 

Durante la fase dell’innamoramento è naturale che i partner tendano ad idealizzarsi l’un l’altro. Ogni pregio viene valorizzato, ciascun difetto viene lasciato nell’ombra oppure minimizzato. Quando la relazione evolve, è necessario, però, che alla fase di idealizzazione segua un periodo in cui entrambi i partner s’impegnano a farsi conoscere e a conoscere meglio l’altro. Ciò permette di capire se i valori, gli aspetti caratteriali e gli stili di vita possono essere compatibili, nell'ottica di una relazione stabile e duratura.

Se ciò non accade, perché magari uno o entrambi i membri della coppia temono il rifiuto, la relazione finisce per incentrarsi sul coinvolgimento passionale; se il problema è legato a una minore possibilità di passare tempo insieme, solo per citare alcune delle ragioni più comuni, il risultato potrebbe essere di non conoscere realmente la persona che si ha accanto e di scoprirlo solo a nozze avvenute.

 

  • Immaturità

 

In alcuni casi, ci si prepara al matrimonio intendendolo esclusivamente come il giorno delle nozze. In alcune coppie sembra quasi che l'aspettativa, finito il ricevimento e tornati dalla luna di miele, sia che spunti semplicemente una scritta in dissolvenza che informi lo spettatore che i protagonisti: “vissero felici e contenti”.

Sposarsi richiede soprattutto la preparazione di ciò che sarà dopo; le sfide che una coppia si troverà ad affrontare, i problemi che si potranno presentare e come sarà meglio gestirli. Questo compito solitamente viene assolto dal corso pre-matrimoniale previsto nel matrimonio religioso. La verità, spesso, è che questi incontri vengono vissuti dai futuri sposi come una formalità in mezzo a tante altre. Senza contare che non sempre tali corsi sono condotti perseguendo una reale utilità pratica e che le nozze civili non prevedono nessun equivalente.

Il risultato può essere che i futuri sposi si preparano al giorno delle nozze senza una reale consapevolezza che la festa è la celebrazione di un nuovo tipo di relazione, fonte di gratificazione, ma potenzialmente anche di frustrazioni e delusioni.

 

  • Conformismo

 

Se è vero che un tempo più che una scelta, il matrimonio era un passaggio obbligato del vivere sociale, oggi le cose sono molto diverse. Sposarsi, almeno nella nostra realtà, è una scelta libera.

Un fenomeno che si può osservare, soprattutto nelle comitive di coppie che escono insieme, è che arrivati "ad una certa età", solitamente verso i 30 ma la soglia tende a spostarsi sempre più, sembra vi sia una sorta di "virus" matrimoniale che aspetta solo di colpire la prima coppia del gruppo, per poi contagiare come un'epidemia tutte le altre.

Fondare una decisione così importante sulla mera constatazione che “tutti gli altri lo stanno facendo, è tempo che lo faccia anche io” non è una scelta che poggia su fondamenta solide e non rende giustizia alla persona che si ha accanto.

 

  • Un progetto non condiviso

 

Scambiarsi con un’altra persona la promessa che sarà “per sempre” richiede un’attenta valutazione di quello che lo comporrà tale per sempre, ovvero il tipo di progetto di vita a due.

Entrambi i partner, ancora prima di intraprendere la relazione di coppia, dovrebbero avere chiaro cosa è importante per loro in un rapporto, come questo dovrebbe svilupparsi e dove dovrebbe condurre.

Quando si decide di convolare a nozze, ci sono temi della vita futura che è importante discutere e approfondire: dove vivere, gli aspetti economici, la scelta o meno di avere figli, per esempio. 

La causa della rottura di alcuni matrimoni non dipende sempre dalla fine del sentimento, anche realizzare che l’altro non condivide lo stesso progetto può determinarne la fine.

 

  • Aspetti economici

 

Entrambe le parti dovrebbero essere in grado di contribuire economicamente alle spese per la casa, per i figli e per il tempo libero.

Purtroppo non sempre i due coniugi hanno la parità economica, di solito a sfavore della donna. La diversa disponibilità economica o la totale assenza della stessa, come nel caso in cui il partner non lavora, può creare uno sbilanciamento dei ruoli e questo può portare ad attriti e discussioni pericolose per la relazione.

 

 

  • Problemi personali

 

In ogni relazione dare sostegno e supporto all’altro dovrebbe essere un ingrediente fondamentale per la salute del rapporto. Risulta ancora più vero durante il matrimonio.

In alcuni casi, però, i problemi individuali, specie se sono gravi, frequenti o cronici possono diventare una minaccia alla vita di coppia, soprattutto quando l’altro non accoglie la richiesta di supporto o non è in grado di offrire il sostegno necessario.

 

  • Atteggiamenti negativi

 

La salute di una relazione dipende dalla capacità di comunicare con l'altro e di saperlo ascoltare attivamente.

Ci sono dei modi di relazionarsi all’altro dannosi per la relazione, quelli che nella terapia di coppia vengono identificati come i “ quattro cavalieri dell’apocalisse” e costituiscono uno dei predittori più forti per la fine di una relazione. Queste quattro modalità relazionali possono essere utilizzate da uno o entrambi i partner durante un conflitto.

 

I quattro cavalieri dell'apocalisse
1 Critica

L’altro viene criticato in maniera eccessiva e costante sul piano individuale, quando non è d’accordo all’interno della discussione, se ha fatto qualcosa che non piace o ha commesso un errore.

2 Disprezzo

Alla critica si aggiunge la componente emotiva del disprezzo, con l’effetto di renderla ancora più intensa. In questo caso l’affermazione critica può prendere la forma dell’insulto, dell’accusa, della frecciatina sarcastica.

3

Ritiro sulla difensiva

È la reazione automatica quando ci si sente attaccati, ma contribuisce a mantenere il conflitto. La persona che si sente attaccata interpreta le critiche del partner come un atto di mancanza di rispetto o di avversione nei propri confronti e tende a reagire in maniera simmetrica rispondendo al presunto attacco con attaccando a sua volta.

4

Ostruzionismo

Si verifica quando durante uno scontro uno dei due partner si chiude in se stesso, rifiutandosi di comunicare con l’altro. Questo tipo di risposta viene preferita quando chi è attaccato sente di non riuscire a fronteggiare lo scontro e sceglie una sorta di “ritirata”, non tanto per un intento punitivo, ma per ritrovare lucidità.

 

I motivi presentati non sono gli unici, ovviamente. Sono però le ragioni più frequenti e sulle quali si può agire, se si è consapevoli della loro esistenza, in modo individuale e all’interno della coppia, o, se non dovesse bastare, con l’aiuto di un professionista.