Prova costume al maschile

La prova costume non è un problema solo femminile.
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Estate vuol dire anche scoprirsi ed esporsi allo sguardo degli altri. Un momento difficile sia per le donne che per gli uomini.

Cosa intendiamo per prova costume

Si parla di prova costume, viene naturale pensare che il costume in questione sia il bikini. In inglese non esiste il termine ”prova costume” ma si fa riferimento al beach o bikini body, come un ideale di corpo standardizzato e in grado di causare un disagio, legato all’esposizione del corpo durante i mesi estivi, in chi non sente di rientrare in certi parametri. 

In realtà, svestirsi e mostrarsi agli altri in spiaggia, in piscina o al lago, non è un problema solo femminile, ma può costituire un momento difficile anche per il mondo maschile.

Solitamente si parla di “prova” in relazione a determinati standard da superare. Il tema rispetto al costume da spiaggia è in termini estetici. La prospettiva può essere della magrezza, ma anche della possanza fisica.

È un momento molto temuto da tante persone, anche se forse non è altrettanto chiaro cosa dovrebbe succedere se questa presunta prova non venisse superata.

Anoressia Nervosa contro Vigoressia

Quando si parla di disturbi alimentari la tendenza è parlarne al femminile. Questo perchè l’incidenza femmine – maschi dei disturbi alimentari è 10 a 1. Ciò però non vuol dire che quell’uno non esista e non abbia bisogno di aiuto. 

L’anoressia nervosa è caratterizzata dalla restrizione dell’assunzione calorica e si traduce in un peso corporeo significativamente più basso rispetto al minimo normale. Comporta anche un’intensa paura di riprendere peso, il legame della forma del corpo al livello dell’autostima oppure una mancanza di riconoscimento del problema.

L’ anoressia riversa o vigoressia colpirebbe il mondo maschile in maniera differente rispetto a quella femminile, perchè differente sarebbe la percezione dell’immagine corporea tra maschi e femmine.

Mentre nelle donne ha un alto valore la magrezza, negli uomini è importante la possanza. Il vigore e la forza fisica sono una caratteristica ideale da sempre. A partire dalla mitologia, l’eroe era descritto prima di tutto come dotato a livello fisico. Il focus non è quindi sulla magrezza di per sé, ma sul possedere tanti muscoli. 

Dismorfia muscolare

Un aspetto spesso associato alla vigoressia sarebbe una variante della dismorfofobia, l’alterazione dell’immagine corporea, focalizzata sui muscoli: la dismorfia muscolare.

La base di partenza di quella che diventa un’ossessione è la consapevolezza di uno svantaggio fisico in termini di “gracilità”, aspetto fisico o altezza. 

L’insoddisfazione corporea, oltre a una minore autostima, nei maschi si collegherebbe allo stigma sociale, come per esempio subire battute o scherno nel gruppo di pari e ad un minor potere di seduzione.

Vigoressia: le caratteristiche

Nella vigoressia l’ossessione per i muscoli, guiderebbe la volontà di aumentare la massa muscolare, attraverso il controllo dell’alimentazione e dell’esercizio fisico smodato.

L’alimentazione, diversamente da quello che accade nell’anoressia, non è tanto ipocalorica, quanto iperproteica. Anche in questo caso, segue regole molto rigide e arbitrarie, per il fine di modellare il proprio aspetto fisico. 

I soggetti, per aumentare la massa muscolare, si sottoporrebbero, poi, a intense sessioni di allentamento giornaliere, per più ore al giorno.

Spesso questi allenamenti sono protratti anche quando si è stanchi o doloranti. È possibile inoltre che i vigoressici assumano in abbinamento ai workout, anabolizzanti o steroidi, con la convinzione di ottenere risultati migliori e in minor tempo.

Come per l’anoressia nervosa, nella vigoressia l’alterazione non è solo a livello alimentare, ma anche cognitivo. Nell’anoressia riversa è presente un rimuginio ovvero un pensiero ripetitivo e ossessivo sul corpo, sul peso e sull’immagine corporea e un continuo controllo compulsivo di questi aspetti. 

Questa sindrome causa un disagio clinicamente significativo e un peggioramento a livello sociale e lavorativo. 

Vigoressia e prova costume

Chi è ossessionato dal proprio aspetto fisico, spesso ha un’autostima costituzionalmente bassa, in cui il controllo del corpo è un modo per aumentare la stima di sé.

La prova costume, ovvero svestirsi ed esporsi all’occhio (e al possibile giudizio) altrui, diventa in questi casi un momento carico di ansia, se non di vera e propria angoscia. 

Spesso chi soffre di un ossessione per la massa muscolare non è mai soddisfatto di quanto ha raggiunto. La condizione in cui si può essere soddisfatti del proprio aspetto rimane su un piano ideale. Questa insoddisfazione, nei mesi estivi, oltre a una possibile intensificazione dei sintomi, può portare a condotte di evitamento. 

Magari si riesce ad andare in spiaggia, ma si evita di togliersi la maglietta o la camicia e di bagnarsi. In alcuni casi, si può arrivare a scegliere le vacanze non per la preferenza, ma in base al non doversi scoprire.

La prova costume, può essere anche più difficile per gli uomini che per le donne, in questi casi. Oltre al malessere per l’esposizione in sé, il maschio può avere un’ulteriore difficoltà rispetto al non riuscire a condividere il problema con gli altri.

Visto che è considerato un problema prettamente femminile, spesso la soluzione adottata è rimanere in silenzio per il timore di esporsi ad un altro stigma sociale. 

Come liberarsi dalla prova costume

Che si abbia un disturbo o meno, la prova costume sembra essere diventata una sorte di rito per il quale a volte ci si prepara anche mesi prima. Viverla con più leggerezza, dipende da noi.

Quando temiamo lo sguardo dell’altro, in realtà temiamo una conferma di un timore che è dentro di noi. Quel timore ha poco a che fare con il nostro costume, quanto con il nostro sistema di autovalutazione.

Il corpo non è l’unica aerea in cui possiamo valere agli occhi degli altri, ma soprattutto ai nostri. Pensiamo a quali sono gli aspetti che rendono una persona di valore e impariamo a guardarci da altri punti di vista e non solo in estate.