Il rischio dei disturbi alimentari in quarantena: casa e abbuffate

Attenzione durante la quarantena a mangiare in eccesso e al binge eating
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In questi giorni in cui siamo tutti costretti a casa, il rischio di mangiare troppo o abbuffarsi è più alto. Cerchiamo di capire perché succede e come si può imparare a gestire quei momenti in cui il cibo diventa la soluzione a tutti i nostri problemi, in una maniera più funzionale.

Il significato del cibo per noi

Il cibo è uno dei bisogni primari dell’uomo. Insieme all’aria, all’acqua e al sonno ci tiene in vita, ci nutre. Mangiare, però ha anche altre funzioni. È una consolazione, ci soddisfa, ci tiene impegnati. Il problema nasce quando il cibo diventa la via preferita o l’unica via per regolare le emozioni o per fronteggiare lo stress.

L’eccesso di cibo o la perdita di controllo che può accompagnarsi a volte al mangiare troppo, possono essere un sintomo di disagio psicologico e diventare un vero e proprio disturbo come il disturbo da binge eating, ovvero da alimentazione incontrollata.

Il disturbo da binge eating ovvero l’alimentazione incontrollata

Il disturbo da binge eating rientra nei disturbi alimentari ed è caratterizzato da episodi ricorrenti di abbuffata. Un’abbuffata, in ambito clinico, è definita dal mangiare una quantità eccessiva di cibo, rispetto a quanto mangerebbero la maggior parte delle persone nella stessa circostanza e in un determinato periodo di tempo ristretto. Durante gli episodi è molto forte la sensazione di perdita di controllo su quello che si sta mangiando o sulla quantità di cibo introdotta.

Un rapporto alterato con il mangiare di questo tipo, oltre a gravare sul corpo porta, inoltre, ad accumulare chili in eccesso, procura disagio psicologico significativo ed emozioni negative, come disgusto nei propri confronti, vergogna e sensi di colpa.

Perché le persone si abbuffano

I motivi per cui una persona decide di abbuffarsi sono tanti e soggettivi. Tra le ragioni più comuni le persone indicano: la tensione,  la solitudine, trovarsi a casa, la noia, mangiare qualcosa o anche solo il desiderio del cibo.

Ci sono anche dei fattori emotivi che possono scatenare il binge eating: la solitudine, la noia, la mancanza di speranza o l’ansia.

Molte persone si abbuffano e non lo considerano un problema. Nel disturbo da alimentazione incontrollata, le abbuffate innescano autocritica e rimorso che possono portare a comportamenti scorretti come cercare di compensare non mangiando o cercando di evitare i cibi che innescano il binge eating.

La quarantena e il rischio di abbuffate

Il coronavirus ha cambiato le vite di tutti in pochi giorni. Ci sentiamo inermi, siamo preoccupati per noi, i nostri cari e il futuro. Siamo al sicuro, ma siamo sottoposti ad un enorme stress. È difficile sfuggire ai pensieri preoccupati. Nemmeno la televisione ci aiuta. Ogni canale propone per lo più aggiornamenti sul coronavirus, bollettini sui contagi, sulla diffusione dell’epidemia e sul numero di persone che non ce l’hanno fatta.

Tutto questo mette a rischio la nostra serenità e aumenta il nostro bisogno di conforto. Restare confinati nelle nostre case, poi, ci espone a una vita più sedentaria.  L’unico appuntamento “attivo” della settimana sembra fare la spesa. Il cibo quindi rischia di diventare l’unico punto fermo di questi giorni e mangiare il modo più veloce per trovare il conforto di cui sentiamo la necessità.

Consigli per evitare gli eccessi con il cibo

Anche se come abbiamo visto mangiare in eccesso è una risposta comprensibile all’incertezza e alla paura di questi giorni, è un comportamento che ci espone a rischi e a delle condizioni nocive per la nostra salute e il benessere fisico e mentale.

  • Affrontate le emozioni negative con strategie a breve termine più utili. Mettete in ordine, pulite, fate una telefonata, qualsiasi cosa aiuti a distrarre dall’idea che il cibo sia la soluzione
  •  Cercate di comprare gli ingredienti necessari a cucinare una ricetta. I cibi pronti portano più facilmente ad abbuffare
  • Se avete mangiato troppo, non cercate di compensare con il digiuno o cercando di convincervi che non mangerete più qualcosa. Aumenta il rischio che si crei un circolo vizioso di abbuffate e comportamenti per impedirle.
  • Quando mangiate troppo, non colpevolizzatevi, cercate invece di capire perchè e a che stimolo stavate rispondendo, se era fame o altro; ascoltatevi.
  • Dedicate uno spazio per attività che promuovono il buon umore. Per esempio l’attività fisica e lo sport aiutano a produrre sostanze che ci fanno stare bene. Se non siete allenati, non strafate. Cercate i video dedicati ai principianti.

Se avete una problematica alimentare o sentite che il controllo sul cibo vi sta sfuggendo di mano, non esitate a contattarmi per capire insieme cosa è possibile fare.