Obesità: cos’è, quali fattori di rischio, problemi secondari e trattamento

Cosa caratterizza l'obesità, da cosa dipende, cosa comporta e come si cura
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L’obesità è uno dei principali problemi della salute pubblica mondiale, tanto che si parla di epidemia globale e il trend è destinato ad aumentare. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) nel 2014 ha stimato che il 39% degli adulti erano in sovrappeso e il 13% obesi, con una leggera prevalenza femminile  40%, contro il 38% degli uomini, e che i tassi sarebbero continuati ad aumentare. Attualmente in Italia (dati maggio 2017) le persone in sovrappeso sono il 35% circa, mentre quasi una persona su 10 è obesa. La fascia d’età più colpita è quella 45 – 74. La prevalenza maschile si attesta intorno al 44%, contro il 27% circa della popolazione femminile.

OBESITÀ: COS’È

Per obesità si intende una condizione fisica in cui l’organismo ha uno sviluppo anomalo del tessuto adiposo, eccedente rispetto alla massa magra e che porta ad una compromissione della salute e ad una ridotta aspettativa di vita.

Una persona è considerata obesa quando la misurazione del suo indice di massa corporea (Body Mass Index, BMI) è uguale o superiore a 30. Si parla di sovrappeso, invece, quando l’IMC è uguale o superiore a 25 fino a 29,99.

L’obesità, considerati gli effetti a breve, medio e lungo termine, va considerata come una sindrome cronica.

OBESITÀ: QUALI SONO I FATTORI DI RISCHIO

Nella maggior parte dei casi l’obesità è dovuta ad una combinazione di fattori come un’alimentazione scorretta ipercalorica, ovvero con un eccessivo introito di cibo rispetto all’abituale dispendio energetico e scarsa o nulla attività fisica. Sulla condizione, incidono però anche fattori genetici e endocrinologici.

Molti studi hanno messo in luce anche la presenza di una componente genetica. In una prospettiva multifattoriale, quindi, i fattori genetici ed endocrinologici, combinati ad un particolare stile di vita e a specifiche combinazioni ambientali possono favorire la capacità di prendere peso e di mantenerlo alto.

OBESITÀ: PROBLEMI SECONDARI

L’obesità aumenta il rischio di numerose malattie: oltre al diabete, può condurre all’insufficienza cardiaca, alla sindrome dell’ovaio policistico, all’ictus, al tumore della prostata, all’artrite e alla disfunzione erettile nell’uomo, solo per citare le patologie più diffuse. Inoltre questa sindrome è associata ad una minore aspettativa di vita.

I problemi legati al sovrappeso e all’obesità non sono soltanto di ordine medico, ma interessano anche la salute mentale. Un peso eccessivo, infatti, è connesso ad un aumentato rischio di depressione, ansia e calo dell’autostima, anche per via della stigmatizzazione sociale a cui è associato. L’obesità può anche essere connessa ai disturbi del comportamento alimentare, come il binge eating e la sindrome da alimentazione notturna.

Considerando anche i fattori sociali come la discriminazione sul lavoro, la necessità di assistenza sanitaria, un più basso livello di istruzione e l’impatto sulle relazioni interpersonali, si può affermare che l’obesità può portare a una compromissione di tutte le aree significative per l’individuo.

OBESITÀ: TRATTAMENTO

IL trattamento principale è la prevenzione. Nel caso non sia collegato a una patologia, infatti, l’intervento si concentra sul favorire stili alimentari sani e un’adeguata attività fisica.

L’obesità viene trattata da un team multidisciplinare, visto che le cause per cui la sindrome si instaura sono diverse. Tra gli specialisti oltre ad un medico dovrebbero essere coinvolti un nutrizionista e uno psicologo.

Il primo passo è agire sullo stile di vita e le abitudini alimentari, l’intervento psicologico può essere utile come sostegno al cambiamento e per la gestione delle cause psicologiche che incidono e mantengono il disturbo.

Altri strumenti per combattere l’obesità sono di natura farmacologica e chirurgica, ma si rimanda a sedi più competenti in materia, per un approfondimento.

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