Auto-oggettificazione: il body positive serve davvero a combatterla?

Il movimento di accettazione del corpo cambia il nostro modo di vederci?
Auto-oggettificazione: il body positive serve davvero a combatterla?
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Oggi, 2 giugno, è la giornata mondiale di sensibilizzazione sui disturbi alimentari. Un movimento per l’accettazione del corpo nella sua diversità dagli standard imperanti di magrezza, ovvero il movimento del body positive, potrebbe contribuire alla lotta di questi disturbi, cambiando la prospettiva. 

Oggi, 2 giugno, è la giornata mondiale di sensibilizzazione sui disturbi alimentari. Un movimento per l’accettazione del corpo nella sua diversità dagli standard imperanti di magrezza, ovvero il movimento del body positive, potrebbe contribuire alla lotta di questi disturbi, cambiando la prospettiva. 

Oggettificazione del corpo femminile

La letteratura scientifica si è concentrata molto sull’impatto della comunicazione nei media e l’influenza di questi rispetto alla percezione di sé. Secondo la teoria dell’oggettificazione di Fredrickson and Roberts (1997), la tendenza a sessualizzare i corpi femminili da parte della stampa e della televisione, influenza il modo in cui il sesso femminile si considera a livello fisico. Nello specifico il corpo femminile viene spesso raccontato dalle immagini come un oggetto da guardare e valutare, esclusivamente in base alla piacevolezza estetica, promuovendo ideali irrealistici di magrezza come sinonimo di bellezza.

Successivamente numerose ricerche hanno mostrato come questo tipo di narrazione conduca a una maggiore insoddisfazione dell’immagine corporea, a problemi nella sfera sessuale, ad un aumento del rischio di sviluppare comportamenti scorretti per tenere sotto controllo il peso o modificare la forma del corpo e all’abuso di sostanze, soprattutto nella popolazione femminile più condizionata a valutarsi rispetto all’apparenza fisica. La continua esposizione a corpi irrealistici, quindi, conduce non solo all’internalizzazione del mito della magrezza, all’auto-oggettificazione e all’insoddisfazione corporea, ma è anche collegata allo sviluppo di disturbi mentali come i disturbi alimentari.

Il termine auto-oggettificazione, in questo contesto, indica la visione oggettificata del proprio corpo che non viene percepito come appartenente a un essere umano in tutte le sue sfaccettature, ma diventa un oggetto da usare e mostrare, mettendo in ombra gli aspetti umani, appunto, come la personalità o le capacità soggettive. Considerare il corpo soltanto per l’aspetto estetico, soprattutto quando il modello di riferimento è la magrezza come sinonimo di bellezza e di perfezione, può essere pericoloso.

In cosa consiste la body positivity

Il movimento della body positivity, nasce negli ultimi anni proprio con l’intento di sfatare gli stereotipi sul corpo e gli ideali di bellezza imperante, incoraggiando piuttosto ad apprezzare la diversità. L’essenza del movimento, non nega, comunque, il desiderio di auto-migliorarsi. Negli intenti della body positivity c’è quello di promuovere il benessere personale, non riducendolo alla semplice perdita di peso o al cambio di taglia, come soluzione a un malessere psicologico.

Il movimento del body positive conosciuto anche con l’hashtag #BoPo ha lo scopo di sfidare questi ideali irrealistici e dannosi e rappresentare corpi di differenti taglie, colori, capacità e abilità, per aumentare l’autoconsapevolezza del proprio valore e l’accettazione della diversità. Un modo per dare voce ai corpi normalmente messi in ombra dagli standard dominanti in fatto di bellezza e accettabilità. La promozione della diversità non si limita all’argomento del corpo. Lo scopo è promuovere la diversità in maniera globale, promuovendo numerosi temi e riflessioni dalla sensibilizzazione rispetto l’alterazione delle immagini nelle pubblicità o quello della disabilità.

L’impatto psicologico del body positive

Diversi studi hanno indagato se i contenuti a tema body positive hanno realmente un effetto positivo e trasformativo sui destinatari. Per capire se siano davvero efficaci.


 Uno studio australiano del 2019, pubblicato sulla rivista “New media and society” confermerebbe l’importanza del movimento sulla diversità. Nello studio,195 partecipanti sono state divise in tre gruppi, a cui successivamente sono stati mostrati contenuti a tema “body positive, altri che inneggiavano alla magrezza, altri ancora di tipo neutro.


I risultati hanno mostrato come anche una breve esposizione a immagini body positive, fossero in grado di aumentare positivamente il benessere in termini di umore, influenzare una maggiore accettazione e apprezzamento del proprio corpo, in maniera significativa rispetto a chi aveva guardato le immagini con i corpi magri o quelle neutre.
Le immagini relative alla magrezza e al body positive, inoltre, aumentavano, nelle partecipanti, pensieri relativi all’auto-oggettificazione, in misura maggiore rispetto alle immagini neutre.

Le donne, specie in giovane età, sono più a rischio di essere influenzate dai modelli irrealistici di bellezza veicolati dai media, soprattutto quelli quando si parla di social network, più popolari tra i giovani. Ogni giorno su questi canali vengono scambiate quasi 100 milioni di immagini e video, spesso alterati da filtri che nascondono i difetti e modificano l’aspetto. Diverse hanno ricerche evidenziato come la fruizione in particolare di immagini che mostrino corpi magri, particolarmente atletici oppure anche “perfettamente” curvy siano più associate a sentimenti negativi, insoddisfazione corporea e auto-oggettificazione, nelle donne.

La body positivity non ha cambiato il modo di pensare, né quello di comunicare da parte dei media, c’è ancora molto lavoro da fare in termini sociali e culturali da questo punto di vista, ma sta avendo un impatto positivo su molte persone. Raccontare la diversità e nuovi modi di considerare ciò che è esteticamente positivo, può condizionare positivamente la ricerca di pratiche salutari, l’alimentazione intuitiva, l’attività fisica e di contro avere un’influenza negativa su comportamenti scorretti e potenzialmente dannosi come il mettersi a dieta, pratica associata allo sviluppo dei disturbi alimentari, al consumo di alcol e fumo di sigaretta. 

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FONTI: #BoPo on Instagram: An experimental investigation of the effects of viewing body positive content on young women’s mood and body image